vini bianchi liguri
Vini Bianchi Vini Liguri

Vini Liguri Bianchi: 5 Consigli Perfetti!

I vini bianchi liguri sono tra i più interessanti e unici di tutta Italia. Con una storia che risale a secoli fa, questi vini sono ottenuti da una varietà di uve che producono sapori unici. In questa guida esploreremo cosa rende i vini bianchi liguri così speciali e come gustarli al meglio.

1. Vini bianchi liguri: il Pigato

Il Pigato è un vitigno bianco autoctono della regione Liguria del nord-ovest dell’Italia. Il nome “pigato” deriva dalla parola italiana per “macchia”, un riferimento alle piccole macchie brunastre sulla buccia dell’uva. Il vitigno Pigato è noto per la sua vigoria e le sue rese elevate, e produce vini dal colore giallo paglierino con riflessi verdognoli.

Oggi il Pigato è ancora prodotto principalmente in Liguria ed è uno dei vitigni più importanti della regione. L’uva viene coltivata in piccole quantità anche in altre parti d’Italia oltre che in Francia e Spagna.

I vini Pigato sono tipicamente secchi con un’acidità moderata e una gradazione alcolica intorno al 12%. Spesso hanno aromi di fiori bianchi, mandorle e agrumi, con un leggero retrogusto di mandorla amara. I migliori Pigato sono equilibrati e possono maturare per diversi anni in cantina.

I vini Pigato si gustano al meglio quando vengono serviti a una temperatura fresca (tra 10-12 gradi Celsius). Se li abbini al cibo, è importante considerare i sapori sia del piatto che del vino. Ad esempio, se stai servendo un piatto primo dal sapore deciso e forte, potresti scegliere un vino rosso invece di un bianco come il Pigato.

In generale, tuttavia, i vini Pigato si sposano bene con cibi leggeri come insalate, piatti di pesce e piatti vegetariani.

2. Vini bianchi liguri: l’Albarola

L’Albarola è un vitigno a bacca bianca coltivato da secoli in Liguria. Il nome “Albarola” deriva dal latino “bianco”. Si ritiene che l’uva sia originaria della Grecia e sia stata portata in Italia dai romani. L’albarola era una volta un vitigno molto popolare, ma la sua popolarità è diminuita nel 20° secolo quando altre uve bianche sono diventate più ampiamente piantate.

L’uva albarola è spesso utilizzata nella produzione di vini bianchi fermi, secchi e spumanti. Questo tipo di uva è una varietà a maturazione tardiva che si vendemmia tipicamente ad ottobre. I vini Albarola sono tipicamente di corpo leggero con acidità moderata. Spesso hanno aromi floreali e agrumati e aromi di drupacee come albicocche e pesche. Questi vini possono essere gustati giovani, ma hanno anche il potenziale per invecchiare in modo ottimo.

Il vino bianco Albarola si abbina bene con frutti di mare, pollame e formaggi. Ha un corpo leggero e un’elevata acidità, che lo rendono un vino da cibo versatile. Ecco alcuni piatti consigliati da abbinare all’Albarola:

  • Frutti di mare: pesce alla griglia, crostacei, sushi
  • Pollame: pollo arrosto, pollo alla griglia, tacchino
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3. Vini bianchi liguri: il Passito di Vermentino

Il Passito di Vermentino è un delizioso vino italiano da dessert ottenuto dall’uva Vermentino. Questo vino è prodotto nelle regioni costiere della Liguria e della Toscana, ed è stato apprezzato dagli italiani per secoli.

Il Passito di Vermentino è ottenuto dall’uva bianca del Vermentino, originaria dell’Italia. Questo vitigno cresce bene nelle regioni costiere e produce vini freschi e fruttati con alti livelli di acidità. L’uva viene lasciata in vigna a disidratare per diverse settimane prima di essere raccolta, che ne concentra gli zuccheri e conferisce al vino finito la sua caratteristica dolcezza.

Il vino Passito di Vermentino è di colore giallo paglierino con riflessi verdognoli. Il naso del vino Passito di Vermentino è intenso e complesso, con aromi di fiori bianchi, drupacee, agrumi e miele. C’è anche una qualità minerale nel vino che è spesso descritto come pietroso.

Il Passito di Vermentino si sposa bene con frutti di mare, pollame e formaggi. È anche un vino versatile che può essere gustato da solo o durante i pasti. Questo vino può essere gustato giovane o invecchiato. Se hai intenzione di invecchiare il vino, dovrebbe essere conservato in un luogo fresco e buio.

4. Vini bianchi liguri: il Bianchetta Genovese

Il vitigno Bianchetta Genovese è originario della Liguria, una regione dell’Italia nord-occidentale al confine con la Francia e nota per la sua spettacolare costa. Il nome “Bianchetta” deriva dalle uve bianche che vengono utilizzate per fare il vino. La prima menzione documentata della Bianchetta Genovese risale al 1284, in un’opera dello scrittore italiano Franco Sacchetti. Nei secoli successivi, la Bianchetta Genovese è stata apprezzata sia dai locali che dai visitatori.

La Bianchetta Genovese è tipicamente di corpo leggero con elevata acidità. Il vino è di colore paglierino con riflessi verdognoli, e presenta profumi di agrumi e note floreali. Al palato, la Bianchetta Genovese è rinfrescante e croccante, con ricordi di limone e pompelmo. Il vino ha una moderata gradazione alcolica e bassi tannini. Al naso è intenso, con note floreali di acacia e glicine, agrumi e pesca bianca. In bocca è piacevolmente fresco, sapido e minerale, di buona persistenza.

La Bianchetta Genovese è perfetta come aperitivo, ma si sposa bene anche con primi piatti a base di pesce o verdure, secondi di carne bianca e formaggi a pasta molle.

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5. E per finire… il Moscato Golfo Tigullio

Il Moscato Golfo Tigullio ha una lunga storia, che risale all’Impero Romano. La prima testimonianza scritta del vino risale al 965 dC, quando se ne parla in un documento dell’Abbazia di San Columbano. Il vino divenne popolare nel 18° secolo, quando fu esportato in altre parti d’Europa.

Il Moscato Golfo Tigullio è un vino bianco ottenuto dall’uva Moscato Bianco nella regione Liguria d’Italia. Il vino ha una lunga storia, le prime notizie risalgono al XII secolo. Il vino era storicamente prodotto in uno stile dolce, ma oggi è prodotto sia in uno stile dolce che secco.

Il Moscato Golfo Tigullio è ottenuto al 100% da uve Moscato Bianco. Le uve vengono raccolte a mano e fatte fermentare in vasche di acciaio inox a temperatura fresca. Il vino viene poi affinato per un breve periodo sui propri lieviti prima di essere imbottigliato.

Il profumo del Moscato Golfo Tigullio è tipicamente floreale, con note di caprifoglio e gelsomino. Potrebbero esserci anche alcuni aromi fruttati, come pesca o albicocca. Il gusto del Moscato Golfo Tigullio può variare a seconda che sia dolce o secco. I vini dolci avranno sapori di miele e agrumi, mentre i vini secchi avranno caratteristiche più minerali. Entrambi gli stili avranno un caratteristico basso livello di acidità, che li rende facili da bere.

Il Moscato Golfo Tigullio si abbina bene a dolci a base di frutta o semplicemente da solo come aperitivo. La sua dolcezza e la bassa gradazione alcolica lo rendono un vino dissetante e di facile beva.

In conclusione…

Che tu stia cercando un vino leggero e rinfrescante o qualcosa di un po’ più corposo, c’è un vino bianco ligure che fa per te. Quindi la prossima volta che sarai nella tua enoteca locale, assicurati di provare uno di questi deliziosi vini.

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